71° Trento-Bondone, 2 e 3 luglio 2022

L’Università della Salita è giunta alla sua settantunesima edizione: questa storica gara, che getta le sue radici nel lontano 1925, ha scritto nuovamente una pagina importante del motorismo nazionale ed europeo.

A sfidarsi sugli oltre diciassette chilometri di tracciato, che dalla località Montevideo del comune di Trento portano a Vason, oltre duecentosessanta partecipanti.

Ad avere la meglio nella classifica assoluta, ancora una volta, è stato il toscano Simone Faggioli, a bordo della sua Norma M20 FC, seguito dal rivale autoctono Christian Merli, a bordo di Osella FA30, mentre il terzo miglior tempo cronometrato è stato ad appannaggio dell’altro trentino Diego De Gasperi, anch’egli su Osella FA30.

In generale, molto combattute le classi e i vari gruppi che hanno composto il ricco elenco iscritti.

Come sempre, uno spettacolo puro, il tutto condito da un meteo assolutamente favorevole e dalla compagnia della mia ragazza Veronica, che ancora una volta mi ha seguito in questa mia passione.

Per il sottoscritto, la nona partecipazione da spettatore a questa gara ha visto una novità: la nuova macchina fotografica Nikon D5600, corredata dell’obiettivo zoom Sigma 70-200, molto valido.
L’equipaggiamento mi ha permesso di scattare molte buone foto, alternate ad altre meno belle, facendomi fare un tuffo nel passato, dove gare automobilistiche e macchina fotografica erano un binomio al quale non sapevo resistere durante i miei numerosissimi fine settimana abbarbicato su un muretto di una strada oppure su una tribuna di un autodromo.

Sicuramente è necessaria ancora moltissima pratica, prima di ottenere scatti migliori. Un passo alla volta, senza fretta!

Intanto, ne pubblico qualcuno qui di seguito: 

51° Trofeo Vallecamonica, 27/28/29 maggio 2022

Edizione dei record, la 51° del Trofeo Vallecamonica, andata in scena dal 27 al 29 maggio 2022.
Sicuramente, il primo dato rilevante è stato il numero di iscritti, fermato dall’organizzazione a duecentocinquanta, tra storiche e moderne, limite massimo di vetture ammesse.
Per trovare un elenco simile a quello dello scorso fine settimana, bisogna tornare indietro di oltre vent’anni, quando la Malegno-Borno era valida per il Campionato Europeo Velocità montagna ed era letteralmente  “presa d’assalto” dai numerosi piloti italiani ed esteri.

Il secondo primato è sicuramente quello legato al termine della gara che, a causa delle numerose interruzioni, è durata fino al tardo pomeriggio.

Infine, le condizioni meteo, avverse per i tre quarti della durata delle manches: già in occasione della seconda sessione di prove del sabato pomeriggio, un temporale ha condizionato le prestazioni di parecchi piloti, tra i quali il sottoscritto, a causa degli improvvisi ed abbondanti rovesci d’acqua che hanno rapidamente bagnato la striscia d’asfalto.
L’intera giornata di domenica, invece, è stata condizionata dalla pioggia, che si è rovesciata più o meno abbondantemente sul percorso, con pochissimi momenti di tregua.
Parecchia l’affluenza di pubblico, nonostante le condizioni metereologiche avverse.

Durante la prima manche del sabato, che mi è valsa il miglior crono personale di tutto il fine settimana, ho constatato il diverso comportamento delle gomme rispetto alla Salita del Costo di inizio aprile: con temperature atmosferiche e dell’asfalto superiori, le coperture vanno maggiormente in crisi, con conseguente difficoltà ad impostare traiettorie di guida pulite. Ho realizzato un tempo di tre secondi più alto rispetto al mio miglior passaggio della passata edizione.
Il primo intermedio della seconda manche pomeridiana, invece, è stato coperto in minor tempo: purtroppo, non sono riuscito ad abbassare quello totale, rispetto la mattina, in quanto ho trovato un muro d’acqua dopo l’abitato di Ossimo, a causa del temporale di cui sopra, e una bandiera gialla prima delle ultime due curve.

La domenica, seppur su fondo stradale dalle condizioni completamente opposte rispetto al giorno prima, la storia si è ripetuta: la seconda manche ha visto, per il sottoscritto, un tempo più alto rispetto a quello della mattina, a causa del forte acquaplaning patito nella seconda porzione di strada.

Ho quindi concluso la gara con un abbastanza deludente settimo posto di classe e ventesimo posto di gruppo Racing Start.
Felice, comunque, al di là del risultato, per aver preso parte, ancora una volta, a questa stupenda gara, a mio avviso la più bella su suolo nazionale, sia da un punto di vista tecnico, che di panorama, oltre ovviamente alle questioni legate alle mie origini.

Un ringraziamento, come sempre, alla EFFELLE Motorsport, a tutti gli amici del paddock e alla mia ragazza, per l’assistenza, le chiacchiere e le risate che, come sempre, contraddistinguono i nostri fine settimana motoristici.

Un grazie di cuore all’amico Norman Archetti di Dottor Green (https://dottorgreen.it/it/) per la sponsorizzazione e il sostegno, utilissimi e preziosi per affrontare la manifestazione in modo economicamente più leggero.

Ed un plauso anche ai numerosi amici e conoscenti, sparsi su tutto il tracciato, venuti a vedere i passaggi miei e degli altri partecipanti, rimasti fino alla fine, nonostante i nubifragi.

Di seguito, alcune foto del fine settimana e il cameracar della prima manche del sabato.

 

https://www.youtube.com/watch?v=hcIV3aVqciI

30° Salita del Costo, 01-02-03 aprile 2022

Prima gara della nuova stagione per il sottoscritto, terza partecipazione alla Salita del Costo, giunta alla sua trentesima edizione.
Fine settimana iniziato, da un punto di vista meteorologico, non nel migliore dei modi: nella giornata di venerdì, infatti, le precipitazioni sono state abbondanti e il tutto è suonato come una beffa, dopo gli oltre cento giorni precedenti di siccità.

La giornata è trascorsa regolarmente e le verifiche tecnico-sportive si sono svolte regolarmente e la mia Peugeot 106 Rallye Racing Start ha ottenuto, come di consueto, l’adesivo “VERIFICATO”.

Dal giorno successivo le precipitazioni sono cessate e il meteo è andato in continuo netto miglioramento: la prima manche del sabato, però, si è svolta con asfalto ancora umido. La prudenza generale, di tutti i piloti, ha portato ad ottenere tempi cronometrati generali più alti rispetto a quelli della passata edizione, a causa, appunto, delle condizioni non ottimali del fondo stradale.
Personalmente, ho ottenuto il terzo tempo di classe, dietro le due Honda Civic di Marco Cappello ed Omar Sertori.

La manche pomeridiana, invece, è stata affrontata in condizioni decisamente migliori: l’asfalto, andato via via asciugandosi, ha garantito una tenuta quasi perfetta.
I tempi sono scesi visibilmente per tutti.
Il mio crono è stato il quarto di classe.

La domenica, la partenza della manche unica è stata posticipata alle ore undici, così da facilitare il miglioramento del tratto di strada che dall’arrivo portava al parco chiuso.
Il sole ha ulteriormente asciugato e scaldato l’asfalto e i piloti si sono potuti giocare, fino all’ultimo metro, le posizioni finali.
Dal canto mio, un leggero rammarico per il quinto posto ottenuto al termine della competizione, ad appena mezzo secondo dal quarto e a circa tre secondi dal terzo: il podio era sicuramente a portata di mano.
Sicuramente, di contro, sono molto soddisfatto per la prestazione, nonostante un paio di errori e sbavature, che si è avvicinata notevolmente a quella degli avversari su Peugeot e Citroen rispetto alle precedenti edizioni.
Anche le sensazioni di guida e, in generale, con l’auto sono decisamente migliorate, in quanto ho forse imparato a dare più fiducia alle gomme che la federazione impone per la categoria Racing Start, nonostante io continui a non considerarle come pneumatici sportivi e, di conseguenza, adeguate a competizioni ufficiali.

In generale, uno splendido fine settimana, all’insegna dei motori, della passione e dell’amicizia.

I ringraziamenti, come sempre, doverosi: alla EFFELLE Motorsport che, ancora una volta, è stata preziosa nelle figure di Alessandro Leidi e di Angelo Franzoni; agli amici piloti della squadra corse, con i quali ho passato dei bellissimi momenti prima e dopo le manches cronometrate; alla mia ragazza Veronica che, come sempre, mi ha seguito per tutto il fine settimana, standomi vicino nella mia passione, supportandomi ed essendomi utilissima nelle operazioni di montaggio e smontaggio della zona adibita a paddock.

Di seguito alcune immagini del fine settimana:

 

Di seguito, il cameracar della manche di gara:
https://www.youtube.com/watch?v=-yz-o4gqc3Y&t=28s

Di seguito, il video dei passaggi esterni:
https://www.youtube.com/watch?v=48KaenSn6m4

8° Camunia Rally, 26-27 marzo 2022

Finalmente rally, finalmente Camunia Rally, giunto alla sua ottava edizione.
Il meteo mite e la situazione generale che, dopo due anni di chiusure, pian piano torna alla normalità, hanno richiamato parecchio pubblico, che si è abbarbicato sui muri e sui prati ai bordi delle speciali.

Abbastanza ricco anche l’elenco iscritti, con una buona variabile di vetture, a “copertura” dei gruppi e classi presenti, anche se, ancora una volta, a farla da padrone le numerose Skoda Fabia, omologate in base al regolamento R5, e le più recenti Peugeot 208 Rally 4.
Moltissime anche le Peugeot 106 iscritte, sia in gruppo N, sia in gruppo A, che Racing Start, a testimonianza, ancora una volta, dell’efficacia di questa piccola vetturetta, che trova pane per i suoi denti tra le strade tortuose delle speciali dei rally o manches delle gare in salita.

Personalmente, ho colto l’occasione per unire l’utile al dilettevole e cimentarmi con la mia nuova macchina fotografica Nikon D5600, purtroppo ancora “orfana” dell’obiettivo zoom 75-200 ordinato.
Ho ripiegato momentaneamente su quello in dotazione, il 18-55, che ha comunque ampiamente soddisfatto le aspettative e mi è servito ulteriormente da “scuola”, per impratichirmi con l’apparecchio.

Il sabato pomeriggio sono andato a vedere il primo passaggio sulla speciale “Deria”, nei pressi di Capo di Ponte, mentre la domenica mi sono appostato sulla speciale “Astrio”, posizionandomi, la mattina, nel tratto in discesa che dal comune che dà il nome alla prova porta a Bienno, mentre il pomeriggio mi sono spostato nel comune di Breno, nei tornanti appena sopra la partenza.

A vincere l’assoluta ci ha pensato l’equipaggio Nucita-Pollet, seguito da Guerra-Maifredini, mentre a chiudere il podio il duo Bondioni-D’Ambrosio. Tutti e tre gli equipaggi su Skoda Fabia R5.

Di seguito, un po’ di immagini della gara:

Il casco

Un’altra mia grande passione riguarda i caschi.

Mi trovo, spessissimo, a guardare su riviste o in rete foto di piloti, in particolar modo quelli di Formula Uno degli anni settanta, ottanta e novanta, ed osservare attentamente le livree e i colori scelti per dipingere i loro copricapi. Tra quelli più emblematici e caratteristici, a mio modo di vedere, ci sono quelli di Gilles Villeneuve, Ayrton Senna, Alain Prost, Nigel Mansell, Michael Schumacher, Riccardo Patrese, solo per citarne alcuni.
Caschi riconoscibili in mezzo ad altri cento, grazie alle grafiche chiare, costituite da colori pastello e linee nette.

A mio modo di vedere, il casco è l’elemento distintivo di ogni pilota, il suo biglietto da visita, l’elmo del guerriero, e deve necessariamente essere originale, proprio, diverso dagli altri, riconducibile solo ed esclusivamente a chi lo indossa, emblematico.
Quasi tutti i piloti citati sopra, così come moltissimi altri loro colleghi del passato, hanno scelto una determinata colorazione che li rappresentasse e l’hanno mantenuta per tutta la loro carriera, come una bandiera, un vessillo legato a doppio filo al loro nome e cognome.
Oggigiorno, purtroppo, si è persa questa tradizione: si vedono, infatti, calotte completamente variopinte con grafiche confuse, dalle linee astratte e colorazioni improbabili, spesso dettate dal patrocinatore.

La gestazione per la creazione del mio casco è stata molto lunga ed è durata anni.
Durante i primissimi periodi nei quali mi sono approcciato all’automobilismo sportivo, ho iniziato a meditare su quale modello di elmetto scegliere: non uno qualsiasi, ma uno dalla forma che mi esaltasse, che mi ricordasse le gesta dei piloti di qualche anno fa.
Ho quindi optato per il modello XFM1 Classic, che l’azienda americana Bell aveva riproposto in quel periodo, replica con gli aggiornamenti di sicurezza odierni dei caschi utilizzati dalla metà degli anni ottanta ai primi anni novanta da molti piloti di Formula Uno.
Dal disegno pulito, con la sua apertura frontale rastremata, incarna, nel mio immaginario, l’emblema del pilota “cavaliere del rischio” di quegli anni.

Dal 2014, anno in cui ho iniziato a correre, fino alla fine del 2020, ho mantenuto il casco vergine, adottando solo una fascia parasole sulla visiera e disegnando, con dei nastri colorati, una bozza di quello che sarebbe diventato poi il motivo principale della livrea.

 

Ad inizio 2021, avendo abbandonato l’idea di realizzare la grafica sfruttando le tinte del tricolore italiano, ho optato per il colore blu, il mio preferito, con bordatura rossa, alternando il tutto al bianco originale della calotta: entrambe le tinte sono state scelte in tonalità scura, nel tentativo di donare al casco una veste sportiva e, allo stesso tempo, elegante, avvicinandomi il più possibile ai colori usati da Nigel Mansell nel corso della sua carriera.

 

Il disegno posteriore, che si sviluppa verso il basso, era già stato abbozzato qualche anno fa sui disegni di prova che effettuavo, nella continua ricerca del motivo definitivo.
Ad esso, ho “incrociato” altre fasce orizzontali, due delle quali si “spezzano” verso il basso, proseguendo verso la parte anteriore, contornate da filetti bianchi e rosso porpora.

 

Per la parte superiore della calotta, dove, in un primo momento, era prevista una grafica che riconducesse alla bandiera a scacchi, ho optato successivamente per un disegno del tutto originale, ispiratomi, di getto, dalla trama del copripiumino del mio letto: ho fatto quindi aerografare questa porzione in modo asimmetrico, con una metà completamente blu e, l’altra metà, a righe irregolari bianche e blu, quasi copiando, involontariamente, la sequenza di un codice a barre.

 

Molto soddisfatto del risultato finale, considerandolo degno delle grafiche anni ottanta e prima metà dei novanta, ho utilizzato il casco, durante le manifestazioni a cui ho preso parte nel 2021, con la sola fascia parasole blu che già avevo adottato negli anni precedenti.

 

Per la stagione 2022, invece, ho sostituito la stessa con una bianca, arrecante la scritta e i loghi “Peugeot Sport”. Nella parte inferiore della fascia trasparente di policarbonato ho aggiunto il logo con la scritta bianca che rimanda al mio sito internet.
Sopra la visiera, nella parte frontale, ho aggiunto un adesivo della A2P Arredamenti, mio sponsor, mentre, ai lati del casco, il logo della EFFELLE Motorsport e quello del 106Rallye Club Italia, oltre al mio nome e cognome nella parte inferiore.

 

Lancia Delta HF Integrale 16v Martini e Fina

Dopo parecchio tempo, aggiorno anche la sezione dedicata al modellismo.
Con l’occasione, presento le ultime due “fatiche”, iniziate e terminate quasi in parallelo: due modelli, in scala 1/18, di Lancia Delta HF Integrale 16V gruppo A.

Come base di partenza, ho sfruttato altrettanti modelli prodotti dalla Ixo Altaya, acquistati in rete da un venditore spagnolo, in quanto, sembrerebbe, che queste riproduzioni non siano mai arrivate nel nostro paese.
Le repliche di partenza avevano la livrea rossa Martini, apparsa l’unica volta sul palcoscenico mondiale in occasione del rally di Sanremo edizione 1989.
Livrea particolare e da me molto apprezzata, tant’è vero che ho acquistato anche un modello in più, da mantenere con questa colorazione e, sicuramente, da modificare e migliorare in futuro.

 

Per i due esemplari che invece descriverò qui di seguito, fin dall’inizio ho pensato ad una classica livrea Martini per l’una e ad un altrettanto affascinante livrea Fina per la seconda.

Smontati completamente i modelli, come primo intervento ho apportato le aperture sul tetto, che, sugli esemplari di partenza, erano solo simulate con delle incisioni. In questo modo, invece, le prese d’aria sono realistiche e, successivamente, ho ricreato anche le relative “botole”, nella versione adottata tra la seconda metà del 1990 e la prima metà del 1991, ad apertura unica per tutta la larghezza.
I paraurti sono stati modificati e resi più realistici: ho aperto i fori quadrati e quelli inferiori, applicando una retina sottile, che ne replicasse la tipica grigliatura.

Dopo aver rimosso le livree presenti e anche parte del colore rosso di fondo, ho dato una mano di aggrappante alle carrozzerie e ai paraurti e, successivamente, alcune passate di bianco.

 

Nel frattempo, ho commissionato all’amico modellista Danilo i cerchi Speedline Montecarlo, adottati nelle gare su asfalto, i quali sono stati da lui realizzati con la stampante 3D e da me poi colorati di bianco.
Sui cerchi sono stati poi “montati” pneumatici specifici e, all’anteriore, i classici “ventoloni” di estrazione dell’aria calda dei freni, tipici di queste vetture.

 

Per la versione “Fina” ho fatto realizzare anche una fanaliera supplementare da cofano e, per entrambe le vetture, gli specchietti retrovisori stretti Vitaloni, sempre impiegati in quel periodo.

Anche gli interni sono stati coinvolti dalle mie “cure”: dopo averli smontati completamente, ho verniciato tutta la parte del fondo di colore grigio e ho ritoccato i vari componenti interni, con l’obiettivo di renderli più verosimili possibile agli originali. Ho aggiunto poi le colorazioni Missoni sui pannelli porta, dei nastri che simulassero la parte posteriore delle cinture di sicurezza e un piccolo parallelepipedo al posto della batteria.
I sedili sono stati rivestiti esternamente con i colori del kevlar e, anteriormente, schiariti, in modo da avvicinarsi il più possibile al grigio-azzurrino del tessuto utilizzato all’epoca dalla Sparco (quest’ultima modifica di colorazione, purtroppo, non compare nelle foto dettagliate dei lavori, ma si riesce a scorgere nelle immagini finali dei modelli ultimati).

 

Dopo averne allargato il diametro interno, ho riposizionato anche il terminale di scarico.

L’ultima modifica riguarda i paraspruzzi applicati al paraurti posteriore: dopo aver rimosso gli originali in plastica stampata, ho realizzato gli stessi con un pezzo di plastica adesiva rossa, chiusa e fissata con un pezzo di fil di ferro sottile.

 

Rimontati i due modelli, ho accentuato maggiormente la campanatura delle ruote anteriori, così da avvicinarmi il più possibile a quella delle vetture gruppo A.

In rete ho acquistato le decalcomanie per le due automobiline: Fina Jolly Club, equipaggio Cerrato-Cerri, rally di Sanremo 1990 e Lancia Martini Racing, equipaggio Kankkunen-Piironen, rally di Montecarlo 1991.
Anche questa operazione non è stata semplice e si sono rese necessarie alcune modifiche, in quanto le livree presentavano alcune incongruenze rispetto a quelle originali.

 

A lavori ultimati, posso ritenermi molto soddisfatto dei risultati, in linea con quanto da me sperato.

Sfanalare – Peugeot 106 Rallye 1600cc 16v

Una nuova avventura personale che, ancora una volta, mi lega al fantastico mondo dell’automobile, nella fattispecie quello sportivo e con qualche primavera sul contachilometri.

Qualche mese fa sono infatti stato protagonista, assieme alle mie due Peugeot 106 Rallye 1600cc 16v, di un servizio della rubrica “Sfanalare”, che ha poi pubblicato ad inizio 2022 il filmato relativo su YouTube.

Nel racconto, ho illustrato le peculiarità tipiche della vetturetta piccante d’oltralpe, nonché il motivo per il quale, nell’ormai lontano 2003, ho deciso di acquistarla e, a distanza di dieci anni, di replicare con la seconda, poi trasformata in auto da corsa.

Una bellissima esperienza, resa possibile anche grazie alla collaborazione di Veronica che, ancora una volta, mi ha dato una grossa mano nello svolgimento delle operazioni logistiche, al 106Rallye Club Italia, di cui sono Vicepresidente, che mi ha messo in contatto con la redazione di “Sfanalare” e alla EFFELLE Motorsport, per le cure che sempre rivolge alla mia 106 da corsa.

Di seguito il video pubblicato su YouTube:

 

Maledetta scocca

Nel corso delle settimane successive, complice anche la chiusura di alcune Regioni (tra cui la mia) imposta dal governo, mi sono dedicato a mettere in ordine i pezzi dell’abitacolo smontati e sparsi in tutti gli angoli del mio box.
Per molti di essi ho potuto scegliere tra due alternative, avendo parecchi ricambi in comune sia la Delta Integrale che la GT, così da preferire quelli in condizioni migliori e tenere la “seconda scelta” come scorta.

Ho provveduto inoltre ad acquistare alcuni prodotti per detergere le superfici di tutti i componenti e trattarli con la tecnica del “car detailing”, così da donare nuova vita agli stessi e riportarli alle condizioni di quando l’auto era nuova.

Altro lavoro importante riguarda la moquette del fondo abitacolo: il primo passo è stato quello di rasarla con la macchinetta tosa capelli, proprio come si fa con le pecore (effettivamente il colore attuale poco si discosta da un manto ovino). Questo mi ha permesso di eliminare tutte le parti sfilacciate e di renderla tutta uniforme, tranne in un punto, vicino al pedale della frizione, decisamente rovinato e che andrà ripristinato.
I passi successivi riguarderanno una profonda pulizia, con abbondante detergente e lancia ad alta pressione, e, una volta asciutta, una tinteggiatura di tutta la superficie con il colore originale.

Di seguito, alcune immagini della moquette (anche nel dettaglio) di prima, durante e dopo le operazioni di rasatura:

 

Nel contempo, ho ricevuto aggiornamenti circa lo “stato di salute” della mia Delta, affidata alle sapienti mani di Andrea (www.bossauto.it): purtroppo le notizie trasmessemi non sono state positive, in quanto, oltre ai problemi già evidenziati alla scocca, se ne sono aggiunti altri, che si traducono in numerose crepe alle basi dei montanti (nella zona anteriore dell’abitacolo), in prossimità della raccordatura con il tetto e nel vano motore.
Tutto questo implicherà pesanti e profondi lavori di saldatura e messa a punto della scocca, tutte operazioni da effettuarsi una volta posizionata su banco di riscontro.

Di seguito, alcune immagini della vettura in fase di smontaggio, dalle quali si possono vedere i danni alla scocca:

 

Da una prima verifica, anche il reparto propulsore non gode di ottima salute: oltre ad una mancanza di pressione olio sufficiente, probabilmente dovuta ad una pompa “stanca” e da sostituire, e alla turbina che “non spinge” esattamente come dovrebbe, si è riscontrata anche una carenza della pressione nelle singole camere di scoppio, quantificabile in circa un bar in meno a cilindro.

Di seguito, una foto del motore e alcune immagini della scocca, completamente denudata di tutti gli organi meccanici:

[…continua]

DAL POLLAIO ALLA PISTA – PEUGEOT 106 RALLYE

Emozione pura, divertimento, lavoro e molta passione. Con queste poche parole si può riassumere il tanto lavoro svolto in quasi sei mesi di collaborazione con Davide Cironi e il suo staff, per la realizzazione della bellissima puntata, la prima della seconda stagione della trasmissione “Dal pollaio alla pista”, andata in onda in chiaro sul canale MotorTrend lunedì 30 agosto e che ha avuto come protagonista una bellissima Peugeot 106 Rallye 1600cc 8v.

Un primo contatto con Davide lo si era già avuto nel 2018, in occasione della donazione fatta dal nostro Club al museo Peugeot di Sochaux della Peugeot 106 Rallye nera, la “Fenice” appartenuta al nostro caro amico Alberto Schiavon.
A seguito della spedizione in Francia, era stato chiesto infatti di pubblicare un articolo, da noi scritto, che ne riassumesse i punti salienti, nella sezione dedicata sul sito Drive Experience, ricollegandosi anche al fatto che fosse stata provata proprio la stessa vettura, qualche tempo prima, dallo stesso Davide.

Successivamente, dopo una primissima proposta di collaborazione da parte del nostro club, avvenuta nell’autunno del 2020 (mentre la prima stagione era ancora in corso), lo stesso Cironi ci ha ricontattati verso la fine dell’anno, ricordandosi dello scambio di email precedente, sottoponendoci alcune idee in merito al suo progetto, dopo essere entrato in trattativa per il recupero di una Peugeot 106 Rallye.

Abbiamo accettato di buon grado, indirizzando i lavori verso la soluzione più in linea con la politica del nostro Club, ovvero il restauro della vettura e il ripristino della sua originalità, abbinati infine a particolari meccanici ed interni che la rendessero più divertente, pronta e pepata nell’utilizzo che farà Davide dell’auto ogni giorno, senza stravolgerne la natura e conservando il suo aspetto essenziale, spartano e sportivo.
Il progetto è stato discusso in prima persona con Andrea Bossuto, della BossAuto, punto di riferimento del 106Rallye.it Club Italia per la parte meccanica e tecnica, il quale si è occupato, per il periodo successivo, della realizzazione dello splendido esemplare andato in onda in tv.

Un venerdì sera di fine febbraio, dopo aver recuperato la 106 in Emilia Romagna, Davide è arrivato in provincia di Torino con il trasportatore e, dopo aver scaricato la vettura in officina, il giorno dopo si è iniziato a smontarla, svuotandola sia degli interni, che delle parti meccaniche.
Con gran sorpresa, ci si è subito resi conto della bontà della scocca, nonostante avesse passato gli ultimi tre anni abbandonata su un prato, alle intemperie e all’umidità.
Con i suoi pochi punti di ruggine, qualche botta qua e là e alcuni bolli sul tetto e cofano, dovuti alla grandine, la 106 ha preso subito la via della Carrozzeria Martini a Rosta (TO) per poter tornare bianca e luccicante.

Nel frattempo, con il passare dei mesi, il motore 1600cc 8v è stato completamente smontato, restaurato e preparato, adottando pistoni stampati specifici, testa, aspirazione e corpo farfallato della Rallye 1300cc (più performanti), un albero a cammes più profilato, un filtro ad aspirazione diretta ed un impianto di scarico sportivo, oltre ad una mappatura della centralina che facesse rendere al meglio tutte le modifiche apportate.

Relativamente alla parte ciclistica, ci si è affidati a Scalenghe Ammortizzatori Torino per la ritaratura dell’assetto originale, con impostazione più rigida e sportiva, il tutto abbinato ad un impianto frenante con dischi baffati e pinze freno e pompa maggiorate, oltre a testine di sterzo nuove in sostituzione di quelle usurate dall’utilizzo precedente, semiassi e tubi freno in treccia nuovi e leveraggi e castelletto del cambio su uniball.
Per quanto riguarda la rapportatura, si è preferito montare un cambio della Rallye 1.3, più corto e pronto nell’utilizzo sportivo.

Tornata la vettura dalla carrozzeria, sono iniziate le procedure di riassemblaggio meccanico.

Per gli interni, son stati montati due sedili fissi, completati da altrettante cinture di sicurezza a sei punti e un volante sportivo a sgancio rapido.

La moquette originale, così come il cruscotto e le varie plastiche abitacolo, sono stati accuratamente puliti con prodotti specifici e rimontati.

Esternamente, son stati sostituiti i due fari anteriori e i due retrovisori esterni con dei nuovi, il paraurti anteriore con uno originale, con l’alloggio delle due grigliette di areazione, riprodotte in stampa 3d dal nostro Club.
Sono stati inoltre montati quattro cerchi originali in ferro (gli stupendi “latta” bianchi) ed è stata applicata la tradizionale livrea Peugeot Sport, anch’essa fatta rifare dal nostro Club, in tutto e per tutto identica a quella marchiata Peugeot che, fino a qualche anno fa, si trovava in concessionario ed era il segno distintivo delle versioni “arrabbiate” della 106.

Appoggiate le ruote per terra, l’auto è stata provata da Davide per un primo “shakedown” nella vie limitrofe alla BossAuto.
Successivamente, è tornata in officina per l’ultimazione e il montaggio delle ultime componenti estetiche e, ad inizio agosto, è stata provata in pista, all’Autodromo di Modena, dove Davide ha espresso in presa diretta, senza filtri, le emozioni che la piccola vetturetta d’oltralpe gli ha suscitato, grazie alle sue peculiarità, alla sua guida scattante e divertente.

Durante le fasi di lavorazione, i membri del Direttivo del Club hanno avuto la possibilità di conoscere in prima persona Davide Cironi e Francesco Colantoni, suo stretto collaboratore, nonché cameraman e “responsabile” delle bellissime immagini realizzate.
Ci si è trovati di fronte a due ragazzi genuini, diretti, spontanei e mossi da una bellissima passione, quella che accomuna un po’ tutti i soci del nostro club e, più in generale, gli appassionati di una categoria di auto che, purtroppo, diventa sempre meno presente nell’uso quotidiano e che va quindi preservata.

Con Davide e Francesco, oltre a lavorare gomito a gomito per le operazioni di ripresa “cinematografica” e lavorazioni sulla vettura, son state molte le occasioni di svago e di convivialità, anche a telecamere spente, durante le quali ci si è sentiti completamente a proprio agio, come tra vecchi amici.

Una bellissima esperienza durata sei mesi, un’ottima vetrina per il nostro Club e per la BossAuto.

Grazie a Davide Cironi che ci ha dato l’opportunità di vivere questa fantastica avventura, facendoci emozionare e far emozionare il pubblico, grazie a tutti i soci che ci hanno sostenuto, non appena resa pubblica la notizia della messa in onda e nei giorni successivi la trasmissione della puntata, grazie a tutti i ragazzi del Direttivo del Club, primo su tutti Andrea Bossuto, che si è messo in gioco, ha affrontato la “sfida” ed è uscito a testa alta da questa bellissima esperienza, preparando una tipologia di auto che gli accende il cuore e che è il collante che unisce, a doppio filo, ogni membro di questo bellissimo gruppo di appassionati, senza la quale tutta la nostra storia non sarebbe stata possibile.

 

38° Pedavena-Croce d’Aune, 3/4/5 settembre 2021

Nuova esperienza personale su un nuovo tracciato: quello della Pedavena-Croce d’Aune, gara in salita della provincia di Belluno inserita nel calendario del Campionato Italiano Velocità Montagna, giunta alla sua trentottesima edizione.

Fine settimana iniziato non nel migliore dei modi, a causa di alcune difficoltà riscontrate già a partire dalla trasferta (esplosione di una gomma del rimorchio e spiattellamento/ovalizzazione dell’altra).
La situazione poi si è sistemata, dopo aver fatto le verifiche tecniche e sportive necessarie alla gara e dopo aver trovato un gommista del posto che mi ha sostituito entrambi gli pneumatici del carrello, così da evitarmi un rientro a casa, la domenica sera, a sessanta chilometri orari.

Nel corso del venerdì pomeriggio ho inoltre approfittato per effettuare alcuni passaggi, con l’auto stradale, per conoscere ed imparare meglio il percorso, che ho apprezzato fin da subito per la sua bellezza, velocità e completezza tecnica, oltre che per il contorno e la splendida vista di alcuni punti in particolare.

Le due manche del sabato mi sono servite per prendere confidenza e verificare il comportamento della vettura, andando a migliorare il mio tempo cronometrato del pomeriggio, rispetto a quello della mattina.

Al termine del primo passaggio della domenica ho migliorato ulteriormente la prestazione, seppur sempre lontano dai primi.

Rammarico per la seconda manche, condizionata dalla pioggia, che ha reso molto viscido il fondo stradale e, dopo una prima partenza, interrotta dalla bandiera rossa, nella quale ho effettuato un paio di traversi, ho ripreso il via per il passaggio definitivo in modo molto più prudente, con il solo obiettivo di portare la vettura al traguardo senza danni.
Il tempo cronometrato, di circa cinquanta secondi maggiore a quello già alto della mattina, mi ha relegato al penultimo posto di classe 1600cc e al quartultimo di gruppo Racing Start.
Probabilmente, senza la pioggia, mi sarei giocato il posto per un paio di posizioni più in alto nelle due classifiche.

Al di là del risultato poco soddisfacente, un bellissimo fine settimana in salsa motoristica, una bellissima nuova esperienza (che sicuramente ripeterò), il tutto condito dall’ottima compagnia degli amici della EFFELLE Motorsport, sia meccanici che piloti, e della mia ragazza Veronica, sempre preziosa ed indispensabile.
Un ringraziamento a tutto il gruppo per il tempo trascorso assieme e per l’aiuto reciproco nelle operazioni di assistenza in campo gara.

Adesso mi aspetta la pausa invernale, in attesa della stagione 2022.
Durante il riposo, avrò tempo per meditare su dove e come trovare gli attributi per osare maggiormente in gara, così da ottenere, si spera, risultati più confortanti ed in linea con quelli dei miei avversari.

Di seguito, alcune immagini della gara e il cameracar del primo passaggio cronometrato della domenica mattina.

 

https://www.youtube.com/watch?v=G4pTBYrFOyc

…dalle origini della passione alla messa in strada…